Supporto alla produzione di latte di cammello nelle tendopoli sahrawi

Il progetto

Il progetto "Supporto alla produzione di latte di cammello nelle tendopoli sahrawi" è finanziato da 8x1000 Chiesa Valdese e noi di Movimento Africa '70 siamo partner di Veterinari Senza Frontiere nei campi profughi sahrawi. 

La necessità di risiedere in campi profughi toglie alla popolazione sahrawi, rifugiata nel deserto algerino dal 1975, ogni speranza di autosufficienza alimentare.Il paniere alimentare, garantito dagli aiuti esterni,  negli ultimi anni è stato instabile e tendente alla diminuzione: questo porta a problematiche nutrizionali diffuse dovute a carenza di proteine animali, calcio, ferro, zinco, vitamine A, B, C, D.Molti di questi nutrienti sono presenti nel latte di cammella, alimento apprezzato dalla popolazione sahrawi e adatto agli anziani che spesso, per problemi di masticazione, non possono assumere altri alimenti.

Queste considerazioni hanno spinto il Ministero del Desarollo Economico (MDE) ad attivare un allevamento per produrre e distribuire latte. Si tratti di un esperimento che, tramite una standardizzazione dell’alimentazione e della gestione riproduttiva della mandria, vuole produrre alimento fresco da distribuire e ottenere dati su come gestire il bestiame in maniera sostenibile.Il latte munto viene imbottigliato, conservato in frigorifero e distribuito ogni 2 giorni a 240 anziani vulnerabili identificati dal Ministero degli Affari Sociali.

Tuttavia, il costo dell’alimentazione del bestiame è aumentato a causa della guerra in Ucraina e questo sta mettendo a rischio la possibilità di proseguire con la distribuzione del latte.Pertanto il MDE ha identificato differenti aree nelle quali coltivare foraggio e chiesto alle ONG presenti in loco di attivarsi per avviare la produzione, al progetto è stato proposto di coltivare 2 ettari nell’orto di Bugarfa

Gli obiettivi

L’intervento supporta un allevamento pubblico di cammelle da latte attivato a ottobre 22 che distribuisce 30 litri di latte/giorno a 240 anziani vulnerabili. L’aumento del costo dell’alimentazione per il bestiame mette a rischio il proseguimento della distribuzione. Proponiamo di coltivare foraggio per integrare l’alimentazione degli animali e rendere sostenibile la distribuzione di latte.

Le attività

Le tre azioni che proponiamo, tra loro complementari, hanno lo scopo di mantenere la mandria in buone condizioni di salute e produzione riducendo il costo del loro mantenimento con il fine ultimo di poter continuare a distribuire il latte ai 240 beneficiari anziani indicati dal Ministero degli Affari Sociali

Attività 1 – Coltivazione di Foraggio

I 2 ettari identificati dal MDE sono a Bugarfa, già attrezzato con pozzo e motopompa. Il terreno dovrà essere livellato e concimato con pollina, il concime ottenuto dalle deiezioni avicole.Si propone di attivare una coltivazione di foraggi (orzo, sorgo e miglio) associati alla coltivazione di alberi di Moringa i cui rami potranno essere utilizzati per l’alimentazione del bestiame.L’irrigazione sarà mediante un sistema goccia a goccia. In 12 mesi previsti di progetto si potrà procedere a una doppia semina avendo l’orzo una produzione invernale e miglio e sorgo una produzione estiva. In 12 mesi si prevede di poter raccogliere 6 tonnellate di foraggio.

 

Attività 2 – Miglioramento del piano alimentare

Il bestiame viene gestito con dei protocolli alimentari standard che prevedono un’alimentazione mista composta da mangime ad alto contenuto proteico e foraggio. .

 

Attività 3 – Supporto veterinario continuativo al bestiameLa produttività del bestiame è direttamente correlata al suo stato di salute che, sebbene verificato giornalmente dagli operai incaricati del bestiame, deve essere confermato da personale qualificato.Nelle tendopoli sahrawi è presente un servizio pubblico veterinario composto di 24 operatori tra medici, tecnici e ausiliari ma al momento opera un solo medico veterinario part time. Più volte, negli scorsi mesi, gli animali hanno avuto problemi di parto durante la notte o nel fine settimana, in un momento in cui il veterinario non era reperibile.È necessario quindi includere anche i servizi veterinari pubblici a supporto del veterinario attualmente operativo nel centro, affinché lo supportino garantendo a turno una reperibilità che copra le 24 H.Inoltre, per gli stessi operatori dei servizi veterinari, collaborare alla gestione di un progetto di produzione che mira a standardizzare i sistemi di alimentazione e di gestione riproduttiva rappresenta un’occasione unica di acquisizione di competenze che possono mettere in pratica durante la loro vita lavorativa quotidiana.

 

Il progetto è finanziato da 8x1000 Chiesa Valdese 

In allegato a questo progetto